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La grande strada delle Dolomiti
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Da Bolzano a Cortina d’Ampezzo attraverso il passo di Costalunga, la val di Fassa e i passi del Pordoi e del Falzarego: la Grande Strada delle Dolomiti è uno degli itinerari montani di maggior fascino dell’arco alpino. Lungo il percorso, dotato di efficienti e capillari infrastrutture turistiche, si sono sviluppati importanti centri di soggiorno estivo e sport invernali: oltre a Cortina, Vigo di Fassa e Canazei.
tratto da: http://it.encarta.msn.com
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Stato attuale: in funzione Accessibilità al pubblico: Si Dati costruzione: Data inizio costruzioni: 00-00-1900 Data entrata in funzione: 13-09-1909 Committenza: Dr. Theodor Christomannos und Albert Wachtler Realizzatore: Ing. Vittorio de Dal Lago, Ing. Alfredo de Riccabona, Dr. Ing. Gualtiero Adami
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Panorama
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Il percorso, che, dopo un brevissimo tratto della Statale 12 dell’Abetone e del Brennero, fino a Cardano, riguarda la Statale 241, di val d’Ega e Passo di Costalunga, fino a Vigo di Fassa, e poi la Statale 48, delle Dolomiti, costituisce una delle principali attrattive turistiche del nostro Paese ed è tutto di eccezionale interesse, poiché attraversa da ovest a est gran parte delle Dolomiti, offrendo visioni di stupenda bellezza e grandiosità. La strada risale la Val d’Ega (Eggen Tal), gola orrida in basso e boscosa in alto, valica il Passo di Costalunga (Karer-pass) 1745 metri, tra il Catinaccio e il Latemar, e scende nell’ampia Val di Fassa, rimontandola fino a Canazei. Raggiunto il Passo Pordoi 2239 metri, il più alto e panoramico valico stradale delle Dolomiti, scende per un tratto nella Valle del Cordévole e da Andraz riprende a salire fino al Passo di Falzárego 2105 metri. Poi si abbassa di nuovo, passando sotto la Tofana di Rozes, toccando Pocol e giungendo nella magnifica conca di Cortina.
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Tecnica
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La Grande Strada delle Dolomiti è una delle strade turistiche più famose del mondo, la cui realizzazione, in varie tappe, risale al periodo che va dal 1895 al 1909 (il tronco Bolzano-Canazei fu allargato e in parte rifatto durante la prima guerra mondiale). I lavori compiuti negli ultimi anni hanno migliorato molto il tracciato, che oggi è buono e nel complesso largo (meno che nella Val d’Ega), con forti dislivelli, vinti però gradatamente.
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Storia
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Fin da prima della guerra del 1915-18, una vasta e sapiente organizzazione turistico-alpinistica aveva preparato sentieri, alberghetti e rifugi, per rendere accessibili al turista le bellezze delle Dolomiti. Nel primo dopoguerra l’attrezzatura è stata ricostruita, completata e migliorata dal C.A.I. Dal secondo dopoguerra in poi si sono moltiplicati gli impianti meccanici di risalita (funivie, telecabine, seggiovie), che agevolano l’accesso ai punti più interessanti, e si sono sviluppate importantissime stazioni di soggiorno estivo e di sport invernali molto attrezzate dal punto di vista ricettivo e sportivo come Nova Levante, Carezza, Vigo di Fassa, Campitello, Arabba, Canazei e Cortina, al termine della strada, una delle più famose d’Europa. La zona, mentre offre all’alpinista le scalate di roccia più ardimentose e spesso acrobatiche, è solcata in ogni senso da mulattiere e sentieri (quasi tutti segnalati, alcuni tracciati in punti difficili e muniti di corde fisse e di scale) alla portata di ogni buon camminatore, con percorsi di grande bellezza e con varietà di panorami.
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Attività
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00-00-1860 - Bau der Eggentaler-Straße
00-00-1895 - Weiterführung der Eggentaler-Straße über den Karerpass nach Vigo di Fassa
00-00-1900 - Beginn der Arbeiten an der Dolomitenstraße
13-09-1909 - Einweihung der Strecke über den Falzaregopass, Vollendung der gesamten großen Dolomitenstraße, Meisterwerk alpiner Strassenbaukunst
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Galleria fotografica
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| Die Eggentaler Straße und ihre engen, wildromantischen Schluchten
| | Dr. Ing. Gualtiero Adami, einer der leitenden Ingenieure beim Bau der großen Dolomiten-Straße aus \"Die große Dolomitenstraße 1909-1959\", Komitee \"50 Jahre Dolomitenstraße\", Manfrini Bozen, 1959 | | Ing. Alfredo de Riccabona von Trient (1855-1927), der Erbauer der Teilstrecke Arabba-Pieve de Livinallongo-Andraz-Falzarego-Cortina aus \"Die große Dolomitenstraße 1909-1959\", Komitee \"50 Jahre Dolomitenstraße\", Manfrini Bozen, 1959 | | Ing. Vittorio de Dal Lago aus Cles (1861-1934), der Erbauer der Teilstrecke Moena-Canazei-Pordoijoch-Arabba aus \"Die große Dolomitenstraße 1909-1959\", Komitee \"50 Jahre Dolomitenstraße\", Manfrini Bozen, 1959 | | Autobus der ersten Postautolinie auf dem Pordoijoch kurz nach Fertigstellung der Straße aus \"Die große Dolomitenstraße 1909-1959\", Komitee \"50 Jahre Dolomitenstraße\", Manfrini Bozen, 1959 | | Die Dolomitenstraße kurz vor dem Falzarego-Pass, darüber die Tofana di Rozes aus \"Die große Dolomitenstraße\" von Sepp Schnürer, 1991 AutorIn/Copyright:Sepp Schnürer | | Ausblick von der Pordoi-Spitze hinab zum Pordoijoch und den Straßenkehren Bergab nach Arabba. Darüber der dunkle Padonkamm, darüber die Marmolata, rechts Gran Vernel aus \"Die große Dolomitenstraße\" von Sepp Schnürer, 1991 AutorIn/Copyright:Sepp Schnürer | | Das Gelände vom Pordiojoch hinab nach Arabba. In der Bildmitte Arabba, links der Cunturines-Stock über Armentarola aus \"Die große Dolomitenstraße\" von Sepp Schnürer, 1991 AutorIn/Copyright:Sepp Schnürer | | Der Falzarego-Pass mit Punta Gallina, Averau und Cinque Torre aus \"Die große Dolomitenstraße\" von Sepp Schnürer, 1991 AutorIn/Copyright:Sepp Schnürer | | Karte der Straßenführung von Bozen bis zum Pordoijoch aus \"Die große Dolomitenstraße\" von Sepp Schnürer, 1991 | | Karte der Straßenführung vom Pordoijoch bis Toblach aus \"Die große Dolomitenstraße\" von Sepp Schnürer, 1991 |
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Bibliografia
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Die große Dolomitenstraße 1909-1959
Autore: "50 Jahre Dolomitenstraße" Casa editrice: Manfrini Luogo di pubblicazione: Bozen Data di pubblicazione: 00-00-1959
| Die große Dolomitenstraße: von Bozen über Canazei und Cortina nach Toblach
Autore: Sepp Schnürer Casa editrice: BLV Data di pubblicazione: 00-00-1991
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Articoli - Stampa
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Dolomitenstraße Opfer der Bauwut Umstrittene Bauten im Eggental: Untertunnelungen gegen bizarre Felsformationen.
Artikel der Tageszeitung Dolomiten vom 27. Juli 2005
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