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Linea Brennero Ex-Stazione Prato Isarco

Patrimonio edilizio odierno:
Soprattutto la facciata della stazione di Prato Tires è ben conservata. Ma a causa della costruzione del nuovo tracciato con le due gallerie e i loro portali, l’areale della stazione ha subito profondi cambiamenti. I vecchi edifici accessori sono stati demoliti e il fabbricato viaggiatori, i cui interni sono stati ristrutturati negli anni '80, è stato completamente trasformato dopo la costruzione della galleria per permettere l’istallazione della tecnica di comando-controllo. La dirigenza movimento e la sala controllo sono sempre presenziate. Sfortunatamente anche questo edificio è stato dotato della inevitabili finestre in alluminio anodizzato.

Per ospitare i nuovi impianti di controllo della galleria, i bagni sono stati sostituiti da un grande edificio monopiano in muratura intonacata con tetto a capanna. Lo spazioso piano superiore era già stato diviso in due appartamenti negli anni '80.

Fino ad oggi le abitazioni di Mazzoni sono rimaste invariate. Lo stesso vale per l’albergo, i cui interni sono però stati parzialmente ristrutturati in modo poco sensibile.

Stato edilizio:
Lo stato edilizio di tutti gli edifici è molto buono.

Utilizzo attuale:
La fermata passeggeri è stata soppressa. Il fabbricato viaggiatori al pianterreno ospita uffici, la dirigenza movimento, il centro di controllo della galleria e la tecnica di comando e controllo. I lavori di istallazione della tecnica di comando e controlla sono stati conclusi solo nel 2003. Da fuori l’albergo sembra molto elegante, però il mobilio degli interni è abbastanza deludente. Gli appartamenti di servizio sono stati venduti a dipendenti delle FS.

Raccomandazione del Curatorium:
Il Curatorium saluta il fatto che nonostante la stazione sia stata chiusa al pubblico, il fabbricato viaggiatori sia stato conservato e venga tuttora utilizzato. In linea di massima però si compiange il fatto che gli edifici della stazione non siano più accessibili al pubblico. Peccato che in occasione delle ultime ristrutturazioni degli interni non siano stati sostituiti le finestre in alluminio anodizzato risalenti agli anni '80. Le abitazioni di Mazzoni sono ben curate. Si tratta di proteggere soprattutto l’esterno da ristrutturazioni deturpanti, per conservare il loro valore di monumento architettonico. Questo vale anche per l’albergo.
Il Curatorium continua a raccomandare che la linea ferroviaria del Brennero e le sue stazioni vengano sottoposte a tutela monumentale in quanto monumento architettonico che testimonia dei primi anni della ferrovia.

Agli inizi la stazione di Prati era la prima stazione dopo Bolzano in direzione del Brennero. Qui dove confluiscono il rio Breibach e l’Isarco, inizia l’ascesa all’altipiano dei Fié allo Sciliar e verso la Valle Tires. Dall’altro lato un tempo scendevano le stradine dell’altipiano del Renon. Dunque questa zona era da sempre un importante nodo. Che lo sia tutt’oggi lo si vede dalle due gallerie ferroviarie e le strade che portano sullo Sciliar, a Tires e in Valle d’Isarco. Perché proprio qui – dove le gallerie escono dal tunnel – la stazione sia stata chiusa per passeggeri non automuniti, pendolari, anziani e giovani – lo si ignora.

Come ben si sa, Bolzano sta soffocando per colpa del traffico individuale. Una soluzione fattibile per i pendolari della Val d’Isarco potrebbe essere un collegamento ferroviario interurbano da Bolzano in Val d’Isarco. La stazione di Prati è centrale, offre tutte le possibilità per un sistema park and ride ed è collegata con la rete degli autobus. Inoltre si tratta di un bel edificio che non solo trarrebbe profitto dalla riattivazione come fermata, ma offrirebbe anche tutti tipi di comfort ai passeggeri.

Si tratta dunque di un arringa a favore di una politica dei trasporti diversa, a favore di uno spostamento dalla strada alla ferrovia e a favore di un maggiore servizio di trasporto pubblico, finanziato tramite i mezzi risparmiati evitando la costruzione di nuove strade. Infatti la costruzione di nuove strade, anche minimamente attrezzate, rappresenta un’attrattiva per il traffico e dunque genera nuovo traffico.



Stato attuale:
      non in funzione
Tutela BB.AA.:
      P.ed. 665, P.T. 840/II, C.C. Cornedo
Accessibilità al pubblico:
      Si
Dati costruzione:
      Data inizio costruzioni: 00-00-0000
      Data entrata in funzione: 00-00-0000
      Data cessazione funzionamento: 00-00-0000
      Committenza: K.K. Privilegierte Südbahn Gesellschaft (1862)
      Progettista/inventore: Architetto: Wilhelm von Flattich (1826-1900)
      Realizzatore: Karl von Etzel
Panorama

Via Stazione 1
I-39050 Cornedo


Tecnica











Storia

Patrimonio edilizio originario:
Nel 1855, ancora prima di Karl von Etzel, all’ingegner Luigi Tatti fu affidato l’incarico di eseguire dei sondaggi per la linea ferroviaria del Brennero. Dal punto di vista tecnico, la gola dell’Isarco tra Prato Isarco e Cornedo rappresentava una delle difficoltà maggiori. Infine, il tracciato proposto da Luigi Tatti venne rifiutato e data la preferenza al progetto molto più economico di Karl von Etzel. Un anno dopo l’apertura della linea ferroviaria del Brennero, Tatti scrisse le seguenti righe a proposito del tracciato scelto che attraversava la gola dell’Isarco tra Cornedo e Ponte Gardena; tracciato che veniva anche chiamato Kuntersweg, come il costruttore del primo tracciato risalente al 1314, il commerciante bolzanino Heinrich Kunter:  “una gola tortuosa, incastonata tra ripide montagne di porfido a pericolo di frane i cui pendii ripidi a tratti si sorreggono solamente su materiale sciolto situato a valle, dove in alcune zone riescono a passare solo il fiume e la strada. Questa valle è nota per le sue frane e le cadute di massi che in alcuni tratti si staccano dalle rocce sovrastanti … Sarebbe stato possibile evitare molte frane e molte interruzioni dell’esercizio se … dall’inizio si avesse fatto attenzione ai pendii a pericolo di frane e si avessero posti i binari invece di incastonarli nel versante. Sarebbe stato possibile migliorare le condizioni lungo gli argini se si avesse continuamente cambiato lato del fiume. Non avendo costruito i quattro ponti sull’Isarco adesso si devono fare i conti con ulteriori vittime e l’insicurezza dell’esercizio.” (Facchinelli S. 166).

Queste difficoltà geologiche e geografiche fecero si che si decise di adottare un sistema di tracciamento del tutto nuovo con due gallerie che complessivamente sono lunghe quasi 17km: la galleria dello Sciliar Ponte Gardena-Prato Isarco, lunga 13,308km e inaugurata nel settembre 1994 e la galleria Prato Isarco-Cardano, lunga 3,944km e inaugurata nel 1998. Tra Ponte Gardena e Prato Isarco i binari percorrono per alcune centinaia di metri un tratto aperto. L’ultima galleria termina ca. 3km prima della stazione di Bolzano.

In epoca fascista l’originaria stazione di Blumau, a sud dell’omonima località, venne chiamata Prato all’Isarco. Dopo la guerra il nome cambiò in Prato-Tires/Blumau-Tiers. Con l’apertura della nuova linea nel 1994, anche questa stazione fu soppressa per il traffico passeggeri e serve solo per il servizio della galleria.

Il fabbricato viaggiatori corrisponde alle classi II/III della tipologia sviluppata dall’architetto Wilhelm von Flattich. Si tratta di una versione più ricercata di questo tipo con pignoni in granito sovrastanti gli avancorpi laterale sia sul lato dell’ingresso sia sul lato dei marciapiedi. L’intero edificio, orditura inclusa, è in granito. Gli avancorpi laterali, il basamento e gli archi finti delle finestre sono bugnati e le cornici di finestre e porte sono lavorati con scalpello a punta larga. Le cornici superiori delle finestre si sostengono sulla lesena che divide i due piani. La copertura del tetto è interamente in legno. I pignoni finali presentano due finestre – i pignoni degli avancorpi centrali hanno finestre finte – e il tetto sporgente con una cuspide ornata in legno.

La pianta era ben strutturata: a destra e a sinistra del “vestibolo” continuo si trovavano le sale d’attesa e la dirigenza movimento con biglietteria e deposito bagagli. Una scala con accesso esterno separato portava al grande appartamento al primo piano.

A sud del fabbricato viaggiatori si trovavano i bagni in costruzioni tipizzate in legno con tetto a capanna, seguito da un deposito merci in legno. Fino negli anni '90 una colonna per il rifornimento delle locomotive a vapore si era conservata a nord del fabbricato viaggiatori. Dopo il secondo conflitto mondiale i bagni furono sostituiti da un piccolo edificio murato il cui tetto a capanna si allacciava alla cuspide del fabbricato viaggiatori e dunque formava una piazzetta coperta per i bagni.

Visto che la stazione di Tires non disponeva di un ristorante, la Südbahn concluse un accordo con un albergatore simile a quelli conclusi per le stazioni di Bressanone e Chiusa sulla costruzione di un albergo per offrire vitto e alloggio ai passeggeri. Alla fine dell’800 venne quindi costruito l’albergo “Schlosshof” in stile di villa alto-borghese tipica dell’epoca della monarchia austro-ungarica.

Nel 1928 vennero costruiti due edifici a sud della via della stazione e lungo la strada del Brennero adibiti ad appartamenti di servizio per i dipendenti delle ferrovie e progettati dall’architetto romano Angiolo Mazzoni. Si tratta di due massicce costruzioni a due piani che corrispondono alla topologia sviluppata da Mazzoni per le abitazioni FS in Alto Adige. L’espressiva architettura utilizza solo pochi, ma efficaci elementi come intonaco, blocchi di porfido bugnati, saltuariamente muratura a vista, tetti a padiglione sporgenti e altri bei dettagli.

L’architetto romano Angiolo Mazzoni ha seguito anche la strada percorsa da Wilhelm von Flattich, tipizzando costruzioni con la stessa funzione e cercando di sviluppare un linguaggio architettonico indipendente per le alpi, evitando di imitare senza successo forme e dettagli rustici. Proprio per questo l’architetto venne accusato dal ministro dei trasporti fascista Ciano di copiare forme costruttive pangermaniche. Mussolini invece definì l’architettura di Mazzoni come “tipicamente italiana” ed era convinto che corrispondeva all’importanza che rivestiva la ferrovia in quanto mezzo di trasporto moderna.


Contatti

Ferrovia Statale FS - Direktion Region Bozen

39100 Bozen
Tel: 0039-0471-976077
Fax: 0039-0471-313786
Sito web: http://www.trenitalia.it


Attività

K.K. Privilegierte Südbahn Gesellschaft (1862)
Periodo di costruzione 1863 – 1867 da Innsbruck a Bolzano sotto la direzione di Karl von Etzel (1865) e Achilles Thommen, Wilhelm Pressel, Julius Lott e Wilhelm Hellwag. Anno di ultimazione: 1867. Oggi in proprietà di: Ferrovie dello Stato (FS) (dal 1919 in poi per la tratta dal Brennero).


Architetto: Wilhelm von Flattich (1826-1900)
Wilhelm von Flattich (1826-1900), Hochbaudirektor der K.K Privilegierten Südbahngesellschaft. Mitarbeit: Arch. Franz Wilhelm.



Galleria fotografica

img3yHv7x.jpgBahnhof Blumau (ehem.), Straßenseite
Kurzer Lichtblick zwischen zwei Tunnels.
AutorIn/Copyright:Andreas Gottlieb Hempel, Brixen 2004
imgwG4emO.jpgBahnhof Blumau (ehem.), Hotel Schloßhof in Blumau
Altösterreichische Hotelarchitektur.
AutorIn/Copyright:Andreas Gottlieb Hempel, Brixen 2004


Bibliografia

Bahnhof Blumau (ehem.)
Informationen und Zitate aus:
Wilhelm von FLATTICH ?Der Eisenbahn-Hochbau in seiner Durchführung auf den Linien der K.K. Priv. Südbahn-Gesellschaft? Wien, Lehmann&Wenzel, ohne Datum.
Elisabeth BAUMGARTNER ?Kleinodien alt-österreichischer Eisenbahnarchitektur: Die Hochbauten der Brennerbahn?; Fotos Walter NIEDERMAYER, in Christoph BERTSCH (Hrsg) ?Industriearchäologie, Nord-, Ost-, Südtirol und Vorarlberg?, Innsbruck, Haymon Verlag 1992, S. 49-77.
Elisabeth BAUMGARTNER; ?Eisenbahnlandschaft Alt-Tirol?, Innsbruck, Haymon, 1990.
Gerhard und Josef DULTINGER, ?Die Brennerbahn, Gestern ? heute ? morgen?, Thaur/Tirol, Wort und Welt Verlag, 2. Auflage: 1989
Laura Facchinelli ?Die Eisenbahn Verona-Brenner? Athesia Bozen 1995
MART Quaderni di architettura ?Angiolo Mazzoni ? Architetto Ingeniere del Ministero delle Communicazioni? Skira Editore, Milano 2003.
Wittfrieda MITTERER ?Zeitzeichen der Technik? Edizione Raetia, Bozen 1993.

Siehe auch:
Günther ENNEMOSER, ?La storia di Colle Isarco con particolari riguardi agli anni 1850 ? 1914, tesi di laurea?, Padova, 1974/75.
Günther ENNEMOSER; Südtiroler Gebietsführer, Nr.39, Bozen, Athesia Druck, 1984.
Alois TRENKWALDER, ?Brenner ? Brennero, Gemeinde?, Gemeinde Brenner-Gossensass (Hrsg.) 1999.
Hans-Jürgen und Carl ROSENBERGER ?Die Eisenbahnen in Südtirol? Athesia; 1993.

Auskunftspersonen:
Radames PANDINI, Bauabteilung der FS, Bahnhof Bozen, Planarchiv.
Rudi PLANK Vorsitzender des Eisenbahner-Freizeitvereins Dopolavoro FS, Bahnhof Sterzing
Data di pubblicazione: 00-00-0000