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Linea Brennero Stazione Fortezza


Patrimonio edilizio odierno: per una fortunata coincidenza il fabbricato viaggiatori in legno di Fortezza del 1871 è rimasto conservato. Non ha nemmeno subito danni durante il bombardamento dell’aprile del 1945. Tutti i caselli, anche i due collegati tramite l’officina e il deposito antincendio, sono rimasti conservati. La rimessa locomotive fu parzialmente distrutta, ma poi ristrutturata secondo i piani originari. Sia le abitazioni che il deposito merci sono rimasti intatti. Il fabbricato, unico nel suo genere, viene rovinato dall’adiacente cucina monopiano che si trova ad est dell’edificio di testa a nord. Lo stesso vale per la barriera anti-rumore dell’accesso al sottopassaggio che porta al binario di transito. Per non parlare delle modifiche degli interni.

Durante la ricostruzione e l’ammodernamento degli impianti di stazione, numerosi nuovi edifici sono stati costruiti: l’edificio adibito a centro amministrativo, deposito merci e dogana fu costruito negli anni 50 del 900 tra l’edificio di testa nord del fabbricato viaggiatori e il doppio casello. Quando fu costruito, l’edificio annesso per la ristorazione fu demolito, come anche l’edificio della direzione movimento adiacente all’edificio di testa a sud. Fu sostituito da un nuovo edificio costruito nel 1985. Dello stesso anno è un’officina locomotive, situata di fronte ai doppi caselli. Negli stessi anni furono costruiti gli edifici adiacenti al lato sud e nord. Negli anni 60 del 900, all’epoca dei grandi trasporti di bestiame, furono erette rampe di carico coperte. In quegli anni furono costruiti numerosi depositi e officine senza alcun rapporto costruttivo tra loro.

Stato edilizio: è chiaro che lo stato edilizio dei numerosi edifici costruiti in epoche diverse sia molto diverso. Come sempre lungo la linea del Brennero si ha l’impressione che i vecchi edifici costruiti dalla k.u.k. Südbahn sotto la direzione dell’architetto Wilhelm von Flattich non siano solo ben realizzati, ma siano di qualità superiore di tutti gli edifici costruiti dalle FS, ad eccezione delle abitazioni di Angiolo Mazzoni, della rimessa locomotive e del deposito merci a sud.

Utilizzo attuale: il fabbricato viaggiatori ospita la biglietteria e una dirigenza movimento sempre presenziata. Il bar e il ristorante della stazione sembrano essere ben frequentati, anche se è rimasto poco dell’eleganza e dell’atmosfera di un tempo. C’è un edicola, ma non ci sono servizi (solo al ristorante). La maggior parte degli uffici doganali e dell’amministrazione situati a nord del fabbricato viaggiatori fino al casello è inutilizzata. Lo stato degli appartamenti di servizio è buono, visto che la maggior parte è stata venduta a dipendenti delle FS: L’ex-dormitorio per i ferrovieri in servizio è inutilizzato. Il volume del trasporto merci è nettamente diminuito rispetto a un tempo e non vengono più effettuati trasporti di bestiame.

Utilizzo previsto: la costruzione della Galleria di base del Brennero comporterà ingenti modifiche della stazione di Fortezza. Dopo l’ultimazione dei lavori, i binari di transito percorreranno 1,5km in superficie prima di allacciarsi ad una galleria in direzione di Bolzano. Edifici esistenti e aggiuntivi saranno destinati alla sorveglianza della galleria. Probabilmente la rimessa locomotive verrà demolita.

Nell’ambito della realizzazione della pista ciclabile Bolzano-Fortezza-Brennero, l’ex dormitorio delle FS, situato a nord dell’hotel Reifer – una costruzione a sei piani degli anni 60 costituito soprattutto da monolocali – verrà trasformato in un ostello per cicloturisti. E pensabile un utilizzo delle stanze dell’edificio doganale da parte di un noleggio biciclette e un servizio riparazioni.
A sud dell’areale della stazione verrà costruito un parcheggio P+R per le autovetture dei pendolari.

Raccomandazione del Curatorio: in seguito alla demolizione della stazione di Kufstein e del più piccolo edificio della stazione di Aica, il fabbricato viaggiatori in legno è rimasto l’unico del suo genero lungo la linea Brennero/Val Pusteria. Si dovrebbe dunque conservarlo in quanto testimonianza architettonica unica, ma non come museo, ma come un edificio utilizzato per il trasporto ferroviario. La rimessa delle  locomotive degli anni 20, stuata in mezzo ai binari, costituisce un altro elemento costruttivo di importanza. Si dovrebbe trovare una nuova destinazione d’uso, ma non in ambito ferroviario (p. es. per la sorveglianza della galleria di base del Brennero), ma come edificio a servizio del pubblico (museo delle locomotive, museo della storia della costruzione della linea del Brennero o qualcosa di simile). Non c’è da preoccuparsi per le belle e solide abitazioni, visto che adesso sono proprietà privata.

La linea del Brennero è una testimonianza storica della tecnica ferroviaria di un tempo. Soprattutto gli edifici lungo questa linea costituiscono nel loro insieme un unità di rango europeo, degna di essere conservata.

Valutazione complessiva: chi viaggia verso sud percorrendo l’autostrada, non può che notare l’imponente Fortezza e l’elegante curva che l’autostrada fa nei pressi del bacino artificiale – capolavori tecnici della arte ingegneristica. Solo in pochi sanno che qui si trova anche un’importante testimonianza della prima cultura di costruzione ferroviaria, ovvero la stazione di Fortezza, l’unico nodo tra Innsbruck e Bolzano – qui devia la linea che porta in Val Pusteria. Conformemente alla sua importanza per il traffico ferroviario, questa stazione fu ampliata tra il 1869 e il 1871, a soli due anni dall’inaugurazione della linea del Brennero, a partire dal 1924 e dopo la seconda guerra mondiale.

La fortezza e le prescrizioni militari per costruzioni nelle immediate vicinanze della fortezza, obbligarono gli ingegneri della K.K. Südbahn a progettare e costruire gli impianti tecnici delle stazioni di Fortezza e Aica in legno. I risultati dimostrano che grazie ad un’attenta progettazione queste costruzioni in legno erano altrettanto durature come le costruzioni sviluppate in granito e costruite secondo la tipologia che l’architetto von Flattich aveva progettato per entrambe le linee ferroviarie. La stazione di Aica è stata soppressa e dal 1985 sta cadendo in rovina. Fortezza ha perso molto della sua importanza sulla rete ferroviaria della Südbahn e – dal 1919 in poi- delle FS, ma è ancora in esercizio come stazione presenziata da personale FS.

Soprattutto è ancora in esercizio il fabbricato viaggiatori unico nel suo genere, anche se deturpato da alcuni edifici annessi o aggiunti in seguito e anche se alcune stanze sono vuote. La bellezza del fabbricato viaggiatori è percettibile solo dopo un secondo sguardo – questo vale anche per i viaggiatori, che dopo la fermata al Brennero si sentono per la prima volta in Italia quando sentono l’annuncio “näkste Halt Fransäns-Fästä”. Si tratta di una delle costruzioni in legno più belle e più importanti dal punto di vista storico dell’Alto Adige. Come la fortezza (che però non è mai servita a scopi bellici), anche questa bella stazione sarà destinata a diventare un museo. Con un po’ di fortuna, il buon senso delle FS e della giunta provinciale di Bolzano non porterà alla chiusura del fabbricato viaggiatore e della classica rimessa locomotive nell’ambito della soppressione del trasporto ferroviario a favore della costruzione di nuovi circuiti automobilistici. Almeno questi due edifici dell’impianto ferroviario dovrebbero essere conservati e aperti al pubblico.

In occasione dell’apertura della Galleria di base del Brennero al più tardi, anche la stazione di Fortezza verrà trasformata in una fermata regionale, dove saliranno e scenderanno solo i pendolari, senza offrire altri servizi o attrattive per rinunciare alla propria autovettura e prendere il treno. Probabilmente nessuno rimpiangerà il fatto che le estese zone dei binari verranno poi utilizzati per scopi di tipo urbanistico – una zona sportiva, una zona industriale o artigianale (come a San Candido – ma per favore ben progettata e non una “steppa” industriale) oppure un parcheggio P+R sarebbero pensabili. Anche gli elementi costruttivi deformi del primo dopoguerra che in parte già oggi sono inutilizzati potrebbero essere demoliti. Non dovrebbe essere un problema trasformare i vecchi caselli in abitazioni. Gli alloggi del 1871 e 1927 hanno da tempo trovato nuovi proprietari.

La sfida centrale e il compito principale vista la storia della storica stazione sarebbe la evitare la demolizione della rimessa locomotive in vista della costruzione della Galleria di base del Brennero e la conservazione del fabbricato viaggiatori accanto alla funzione di fermata regionale. L’ubicazione centrale della stazione garantisce un’elevata attrattiva – la costruzione di singoli negozi nella stazione, tenendo conto della costruzione e dell’atmosfera, un museo delle locomotive collocato nella rimessa locomotive e la centrale di sorveglianza della galleria (come progettato dal comune) sono proposte fattibili. Non perdiamo le speranze che nell’ambito della conservazione della linea del Brennero questi importanti edifici vengano posti sotto tutela monumentale.




Stato attuale:
      in funzione
Tutela BB.AA.:
      P.ed. 43/2, P.T. 129/II, C.C. Mezzaselva
Accessibilità al pubblico:
      Si
Dati costruzione:
      Data inizio costruzioni: 00-00-0000
      Data entrata in funzione: 00-00-0000
      Committenza: K.K. Privilegierte Südbahn Gesellschaft (1862)
      Progettista/inventore: Architetto: Wilhelm von Flattich
      Realizzatore: Karl von Etzel
Panorama

Via Stazione 3
I - 39045 Fortezza



Tecnica











Storia

Patrimonio edilizio originario: a nord della Fortezza si trovava dal 1867 la fermata militare di Fortezza, costruita nel 1838 sotto l’imperatore Francesco I secondo il progetto del maggiore generale von Scholl. Assieme alla località Oltrisarco, situata a ca. 3km più a nord, i due insediamenti erano le prime località a nord della chiusa di Bressanone. Nel 1939, la società Montecatini iniziò, su incarico delle FS, la costruzione di una diga nella chiusa di Bressanone per assicurare l’alimentazione in energia elettrica della ferrovia del Brennero. La diga fu terminata nel 1941 e Oltrisarco fu sommersa. La strada statale fu deviata e ricostruita a un livello più alto, sottostante il tracciato della ferrovia. La fermata militare fu spostata nella Fortezza e soppressa nel 1985.

La località di Fortezza nacque solo grazie alla costruzione della Fortezza e alla linea ferroviaria del Brennero. Lì dove prima si trovava la vecchia scuderia dell’800, demolita in occasione della costruzione del tracciato della ferrovia, venne costruita la piccola stazione in legno. La costruzione della linea della Val Pusteria a partire dal 1869 e la successiva inaugurazione nel 1871 portò a un cambio radicale. Fortezza era diventata un importante nodo ferroviario. Vennero costruiti un albergo, un’unità abitativa per ferrovieri, un deposito merci, un ufficio postale, l’albergo “Reifer” e alcune case – si trattava di una piccola località che faceva ancora parte del comune di Mezzaselva. Infine fu costruito l’edificio della stazione che è tuttora conservato.

Alla fine del 900 venne costruita la chiesa. In seguito all’annessione dell’Alto Adige da parte dell’Italia, una parte del controllo doganale del trasporto merci fu trasferito a Fortezza – in provvisorie baracche di legno che rimasero in piedi per ben 30 anni. Nel 1924 si autorizzò il vasto ampliamento della stazione con nuovi binari di stazionamento, rampe di carico per il trasporto di bestiame e di materiale bellico, depositi merci e una nuova rimessa locomotive. A questo fine era necessario livellare una parte del versante, erigere muri di sostegno, allungare il sottopassaggio a nord e innalzare superfici. La popolazione crebbe grazie ai dipendenti delle ferrovie e delle imprese di trasporto nonché grazie agli impiegati doganali. Nel 1940 Fortezza divenne un comune a se stante. Il 20 aprile 1945 la località fu gravemente danneggiata da un bombardamento. L’edificio della stazione rimase intatto, ma il deposito doganale e la rimessa locomotive subirono danni ingenti.

Negli anni '50 del 900 la stazione fu ristrutturata e ampliata con quattro binari di smistamento. In questa occasione la vecchia stazione di rifornimento d’acqua situata sul lato ovest della stazione fu demolita per permettere l’ampliamento della dogana. Già negli anni 60 si iniziò a parlare del progetto di spostare lo scalo a Campo di Trens – questo progetto risaliva al 1883, ai tempi della Imperial-Regia Ferrovia Meridionale e solo in seguito alla decisione di costruire la Galleria di base del Brennero, presa nel 2003, venne definitivamente abbandonato. Nel frattempo per via dello spostamento del trasporto – soprattutto di bestiame – dalla ferrovia alla strada, agevolato dalla costruzione dell’autostrada del Brennero, non risultava più necessario trasferire lo scalo. Anzi, in seguito alla chiusura degli uffici doganali dopo la riunificazione europea, estesi spazi della stazione di Fortezza sono inutilizzati.

 

Quando la linea del Brennero fu inaugurata nel 1867, la stazione di Fortezza consisteva in un fabbricato viaggiatori in legno. La struttura leggera era obbligatoria per via della vicinanza della Fortezza – non si voleva dare alcun riparo agli aggressori sullo spalto dei cannoni. Questa prima versione della stazione era un edificio a pianta cruciforme contenente una sala d’attesa, un ufficio e le stanze dell’appartamento che continuava nell’ampliata soffitta. Il pianoterra era ricoperto da scandole verticali, il muretto tra solaio e tetto e la cuspide della soffitta pannellati e decorati con dettagli in legno. L’edificio in legno si trovava su un basamento di granito sovrastante la parte centrale sotterranea.

All’estremità nord dell’areale della stazione, sul versante, fu edificato un casello in legno su basamento in granito. Ad ovest del fabbricato viaggiatori, al di là dei binari, anche la stazione di rifornimento d’acqua era costruita nel versante. La pianta della stazione era a T e sotto i tetti a capanna si trovavano tre serbatoi d’acqua. Il seminterrato era stato costruito con blocchi di granito bugnati. I pilastri del piano superiore, pannellato tra le finestre, erano in granito liscio. A questo si aggiunse una rampa di carico con un magazzino in legno per il trasporto merci. All’estremità sud dell’areale della stazione si trovava lo stessa casello che si trovava a nord.

Già il primo ampliamento della stazione di Fortezza presentava una chiara divisione delle funzioni: trasporto passeggeri, trasporto merci e un edificio dedicato alla dirigenza movimento.

Già nel 1869 iniziò la costruzione della linea ferroviaria della Val Pusteria, completata nel 1871. Dopo l’annessione del Veneto nel 1866 da parte del Regno d’Italia in seguito alla guerra, vi era la necessità di un collegamento verso est e con la capitale Vienna. La linea venne chiamata Marburg-Fortezza, sottolineando il carattere interregionale della linea. Dunque la stazione di Fortezza dovette essere trasformata in un nodo ferroviario.

Il fabbricato viaggiatori appena costruito venne demolito e sostituito da un edificio più grande. Vedendolo dal piazzale della stazione, questo consisteva in tre edifici di testa con tetto a capanna collegati tramite due edifici monopiano con tetto a capanna. L’edificio di testa centrale, aggettante al pianoterra, conteneva il cosiddetto “vestibolo”, una sala d’ingresso e di passaggio che portava ai binari e alle sale d’attesa della 3a nonché della 1a e 2a classe, al deposito bagagli e alla biglietteria. Il carattere cittadino di questo “vestibolo” fu sottolineato dalla presenza fino agli anni '90 di un barbiere, documentata nella documentazione fotografica di Walter Niedermayer del 1992.

L’edificio di testa sud era a due piani. Al pianterreno si trovava l’ufficio postale e al secondo piano l’appartamento del capostazione. Al piano superiore si trovava l’appartamento del gerente del ristorante, che con le sale pranzo delle varie classi si estendeva fino alla biglietteria, collocata nella costruzione centrale. L’eleganza dell’ex sala da pranzo della 1a e 2a classe si riconosce dai dettagli costruttivi ancora esistenti – comunque nel frattempo è scomparsa anche la sala da biliardo. All’epoca venne aggiunto a nord un edificio per la ristorazione con dei passaggi per i passeggeri e il personale. Conteneva una piccola e una grande sala da pranzo.

Sul lato ovest, dunque sul lato dei binari, una sala d’attesa aperta si trovava tra le due estremità dell’edificio, coperta da un tetto a spiovente posto su bei pilastri in acciaio. A nord dell’edificio di ristorazione fu costruito un edificio adiacente con cucina e stalle a servizio del ristorante. Di fronte, in una piccola costruzione a parte, si trovavano i servizi igienici per i passeggeri.

Anche il nuovo fabbricato viaggiatori e l’edificio annesso per il ristorante avevano una struttura portante in legno coperta di scandole che rispettava le prescrizioni di costruzione militare vigenti nei pressi della Fortezza. Questo principio di costruzione fu adottato anche per l’ampliamento degli edifici di direzione. A sud del fabbricato viaggiatori fu costruito un edificio annesso per l’organizzazione del traffico ferroviario. La rampa di carico merci esistente venne conservata, ma il piccolo deposito in legno fu demolito e ne venne eretto uno più grande a sud. Anche la stazione di rifornimento d’acqua all’estremità ovest dell’areale rimase intatta, ma a nord di essa venne costruita uno spazioso deposito di carbone in legno, circondato su entrambi i lati da un edificio in granito che conteneva uffici nonché spogliatoi e una sala di ricreazione per i minatori di carbone. A nord venne costruita una rimessa per locomotive con tre binari di accesso alle cave. Tra i due edifici si trovavano i servizi igienici per gli operai. Sul lato nord dell’areale della stazione, ma ad est dei binari, si trovavano altri due caselli collegati tramite un edificio contenente un’officina e un deposito antincendio. Assieme a un simile impianto a Vipiteno, questo raggruppamento di edifici rappresenta una rarità.

L’esteso ampliamento della stazione di Fortezza che al contempo era l’ultima stazione della linea della Val Pusteria e un’importante stazione della linea del Brennero, comportò un aumento del personale. Dunque vi era la necessità di ulteriori appartamenti di servizio che vennero costruiti ad est della stazione. Le tre abitazioni a tre piani erano costruite in muratura solida e intonacata, su basamento in granito, con tetto a capanna e facciata decorata in legno. Allo stesso tempo venne costruito l’hotel Reifer – in questo modo nacque un nodo funzionale per viaggiatori, merci e esercizio ferroviario.

Quando nel 1924 i piani d’ ampliamento delle FS furono autorizzate, vennero costruite ulteriori abitazioni lungo la strada del Brennero. Disegnate dall’architetto Angiolo Mazzoni, i lavori vennero terminati nel 1928. Nel corso dell’elettrificazione della linea del Brennero furono demoliti il deposito di carbone, la stazione di rifornimento d’acqua e la rimessa di locomotive, che fu sostituita da una costruzione in muratura intonacata – anch’essa per tre binari e cave. Si tratta di una classica costruzione industriale dotata di una chiara struttura chiara, alla quale corrispondeva un deposito in muratura massiccia che andava a sostituire il magazzino in legno presso la rampa di caricamento merci.

Con questo edificio si conclude la descrizione degli edifici di valore architettonico – a questo riguardo gli edifici costruiti dopo la Seconda Guerra Mondiale sono irrilevanti.



Contatti

Ferrovia Statale FS - Direktion Region Bozen

39100 Bozen
Tel: 0039-0471-976077
Fax: 0039-0471-313786
Sito web: http://www.trenitalia.it


Attività

K.K. Privilegierte Südbahn Gesellschaft (1862)

Periodo di costruzione 1863 – 1867 da Innsbruck a Bolzano sotto la direzione di Karl von Etzel (+1865) e Achilles Thommen, Wilhelm Pressel, Julius Lott e Wilhelm Hellwag. Oggi in proprietà di: Ferrovie dello Stato (FS) (dal 1919 per la tratta dal Brennero).

 



Architetto: Wilhelm von Flattich

Wilhelm von Flattich (1826-1900), direttore lavori edili della K.K. Privilegierte Südbahngesellschaft. Collaborazione: Arch. Franz Wilhelm.





Galleria fotografica

imgDHtpya.jpgBahnhof Franzensfeste
Der schönste Bahnhof aus Holz in Südtirol.
AutorIn/Copyright:Andreas Gottlieb Hempel, Brixen 2004
imgYAwxtb.jpgBahnhof Franzensfeste, Straßenansicht
Der ZUgang zum \"Vestibul\" vom Bahnhofsplatz.
AutorIn/Copyright:Andreas Gottlieb Hempel, Brixen 2004
img5CYU2s.jpgBahnhof Franzensfeste, Lokdepot
Lokomotivdepot von 1927 - ein klassischer Hallenbau.
AutorIn/Copyright:Andreas Gottlieb Hempel, Brixen 2004
imgnrQyBh.jpgBahnhof Franzensfeste, Wartehalle
Die schön detaillierte offene Wartehalle mit unsensiblem neuen Einbau.
AutorIn/Copyright:Andreas Gottlieb Hempel, Brixen 2004


Bibliografia

Bahnhof Franzensfeste
Informationen und Zitate aus:
Wilhelm von FLATTICH ?Der Eisenbahn-Hochbau in seiner Durchführung auf den Linien der K.K. Priv. Südbahn-Gesellschaft? Wien, Lehmann&Wenzel, ohne Datum.
Elisabeth BAUMGARTNER ?Kleinodien alt-österreichischer Eisenbahnarchitektur: Die Hoch-bauten der Brennerbahn?; Fotos Walter NIEDERMAYER, in Christoph BERTSCH (Hrsg) ?In-dustriearchäologie, Nord-, Ost-, Südtirol und Vorarlberg?, Innsbruck, Haymon Verlag 1992, S. 49-77.
Elisabeth BAUMGARTNER; ?Eisenbahnlandschaft Alt-Tirol?, Innsbruck, Haymon, 1990.
Gerhard und Josef DULTINGER, ?Die Brennerbahn, Gestern ? heute ? morgen?, Thaur/Tirol, Wort und Welt Verlag, 2. Auflage: 1989
Laura Facchinelli ?Die Eisenbahn Verona-Brenner? Athesia Bozen 1995
MART Quaderni di architettura ?Angiolo Mazzoni ? Architetto Ingeniere del Ministero delle Communicazioni? Skira Editore, Milano 2003.
Wittfrieda MITTERER ?Zeitzeichen der Technik? Edizione Raetia, Bozen 1993.

Siehe auch:
Günther ENNEMOSER, ?La storia di Colle Isarco con particolari riguardi agli anni 1850 ? 1914, tesi di laurea?, Padova, 1974/75.
Günther ENNEMOSER; Südtiroler Gebietsführer, Nr.39, Bozen, Athesia Druck, 1984.
Alois TRENKWALDER, ?Brenner ? Brennero, Gemeinde?, Gemeinde Brenner-Gossensass (Hrsg.) 1999.
Hans-Jürgen und Carl ROSENBERGER ?Die Eisenbahnen in Südtirol? Athesia; 1993.

Auskunftspersonen:
Radames PANDINI, Bauabteilung der FS, Bahnhof Bozen, Planarchiv.
Rudi PLANK Vorsitzender des Eisenbahner-Freizeitvereins Dopolavoro FS, Bahnhof Ster-zing
Dr. Johann WILD, Bürgermeister der Gemeinde Franzensfeste.
Data di pubblicazione: 00-00-0000